i due spiritisti ariani Westcott e Hort

origine del movimento "revisionista" della bibbia

L’associazione mondiale nota come “fratellanza massonica” ha origini molto antiche, molte delle quali sono risalenti al Basso Medioevo (cioè tra l’anno mille e la scoperta dell’America, nel 1492).

La Massoneria ha sempre vantato un legame molto stretto con una fantomatica “vera stirpe ebraica”, un popolo “puro” e immerso nella religione mistico esoterica chiamata Cabala, nata proprio all’interno del popolo ebraico.
Anche chiamata qabbaláh o kabbalah (in ebraico: קַבָּלָה‎, che letteralmente significa tradizione) essa è costituita dall'insieme degli insegnamenti esoterici dell'ebraismo rabbinico, sorti in ambito ebraico con la fine del periodo del Secondo Tempio (cioè dopo la distruzione di quest’ultimo da parte dei Romani nel I secolo).
Nei tempi moderni la Cabala è stata “adattata” a deviazioni conformi a sette cristiane, alla religione New Age e all’occultismo.
In un antico Manoscritto, scritto tra il 1390 e il 1425, si dichiara che il "mestiere della massoneria" iniziò con Euclide in Egitto per poi giungere in Inghilterra. Un altro Manoscritto pone la genesi della massoneria ad opera di Jabal, figlio di Lamech (Genesi 4,20-22); poi, attraverso il filosofo greco Euclide, il popolo di Israele, durante la schiavitù in Egitto, divenne depositario delle conoscenze esoteriche, giungendo anche in questo caso all’Inghilterra.
L’occultismo della Cabala ha origini ancora più antiche, partendo da Nimrod fino alle religioni mistiche egiziane e babilonesi. Nella Qabbalah si possono trovare alcuni concetti fondamentali che sono comuni alle religioni esoteriche e che hanno preso piede anche nel falso cristianesimo della Grande Meretrice:

  • l’iniziazione, cioè l’ingresso nella religione, avviene attraverso un “giuramento di sangue” e che rende l’adepto parte di una confraternita nella quale tutti sono allo stesso livello
  • le fasi della “conoscenza progressiva” secondo cui dietro l’apparenza della realtà esiste una parte occulta e inconoscibile che viene rivelata “per gradi” agli adepti che salgono man mano nella scala gerarchica
  • l’umanità si divide in due razze: quelli che possono ricevere la conoscenza e quindi gestire la propria vita e quelli invece che non sono in grado di comprendere nulla, restando schiavi del destino
  • la ricerca del proprio “dio interiore”, in base alla quale ciascuo può divenire un essere semidivino alla fine del cammino della conoscenza e della elevazione del proprio spirito
  • solo la “pronuncia” del corretto nome di Dio permette agli adepti di collegarsi con il divino

La Massoneria ricalca nel suo ordinamento tutti questi elementi e contamina con essi ogni movimento religioso con il quale viene in contatto. In special modo, la Massoneria cerca da sempre di distruggere il NOME di Gesù Cristo, attaccando la vera Chiesa e alleandosi con la Grande Meretrice.
I massoni usano per Dio l’appellativo di Grande Architetto dell’Universo, anche identificato con l’acronimo G.A.D.U.

Genesi delle Bibbie "rivedute"

Alla fine del 1800 esistevano molte TRADUZIONI della Bibbia, sebbene tutte traessero origine dal Textus Receptus di Erasmo da Rotterdam.
Si voleva realizzare allora una versione “unica”, fruibile da tutte le Chiese, a prescindere dalle convinzioni (soprattutto interpretazioni) di ciascuna “confessione cristiana”, e che, oltre che comprensibile, soprattutto fosse il massimo possibile fedele ai testi originali.
Sfruttando questo comune sentimento e la buona fede dei più, due uomini malvagi costituirono una commissione con lo scopo apparente di assecondare il desiderio di un’unica traduzione del Textus Receptus ma con l’intento nascosto di eliminare la credibilità di quest’ultimo e modificarlo in senso gnostico e ateistico.
Per questo motivo fu formata una commissione costituita da membri provenienti dalla Chiesa romana, anglicana, greco-orientale ed evangelica, oltre che studiosi con idee vicine a quelle dei Testimoni di Geova (cioè i moderni “ariani”), degli Unitariani (della eresia “adozionista”) e degli Avventisti.
Incredibilmente, questo progetto ecumenico, nato nella Chiesa anglicana, incontrò il favore di tutte le “confessioni” cristiane, soprattutto del mondo cattolico.
Si ribadisce che il presidente ed il suo maggiore collaboratore erano fortemente anticristiani (e in odore di massoneria) e miravano a distruggere le dottrine fondamentali che riguardano il Signore Gesù Cristo, sulla linea gnostica di Origene, Ario ed Eusebio.

La commissione che si occupò della revisione era presieduta da Brooke Foss Westcott (1825-1901) e dal suo più stretto collaboratore Fenton John Anthony Hort (1828-1892), entrambi appartenenti al “clero” anglicano. Hort fu sacerdote anglicano e professore all’Emmanuel College di Cambridge nel 1872 mentre Westcott fu un presbitero anglicano e vescovo di Durham.
 
Le loro convinzioni personali (per loro stessa ammissione), al di là della questione di fede, affondavano anche le radici nel materialismo dell’ideologia comunista e affermavano con forza il loro odio verso la democrazia come forma di governo desiderosi di un governo autocratico  (tipo quello della Ginevra di Calvino) di stampo religioso gnostico deistico.
Come se non bastasse Hort era DICHIARATAMENTE razzista e considerava i neri una “razza inferiore” che era assolutamente incapace di comprendere e di provare sentimenti nobili ma solo istinti “bestiali e primordiali”.

Westcott e Hort fondarono diverse società occulte.
Le più importanti si chiamavano The Hermes Club e The Ghostly Guild.
A discapito di quanti vorrebbero giustificare Westcott e Hort, non si può non notare che le due società occulte furono fondate in uno dei più alti istituti di apprendimento della più grande potenza mondiale di quel momento: l’impero inglese.
Inoltre non può passare inosservato che i membri di questi club e le associazioni occulte che Westcott e Hort hanno continuato a fondare, come The Society for Psychical Research, siano state il trampolino delle idee del moderno movimento New Age.
È innegabile che i membri di queste società fossero persone di spicco nei sistemi di potere inglesi; alcuni di loro occupavano le posizioni più alte nel clero della Chiesa anglicana.
Uno di loro, l’arcivescovo di Canterbury, occupava nella Chiesa anglicana la posizione equivalente a quella occupata dal Papa nella Chiesa cattolica.
Dire che Westcott e Hort fossero ben collegati a questi sistemi di potere è un eufemismo.

In cosa credevano Westcott e Hort

Non credevano nella infallibilità della Parola di Dio né nella Sua ispirazione dallo Spirito Santo.

Entrambi quindi pensavano che le “rivelazioni” contenute nella Bibbia fossero equivalenti a qualsiasi altra rivelazione presente in un qualsivoglia altro “testo sacro” di una qualunque religione. Essi credevano che nella Scrittura ci fosse la rivelazione e NON che la Scrittura fosse LA rivelazione pura e semplice che viene direttamente da Dio. Per questo motivo la Bibbia poteva contenere errori. Conseguenza terribile di tutto questo è che la lettura della Parola non era più necessariamente basata su quanto è scritto ma ognuno può trarne i significati che desidera.

Ad esempio Westcott e Hort credevano che l’apostolo Paolo avesse avuto una “visione interiore” quando incontrò il Signore Gesù e non che si fosse svolto un reale avvenimento con i testimoni citati nel libro degli Atti. Entrambi pensavano che Caino fosse in realtà solo un “simbolo” e che in realtà non fosse mai esistito, dando alla Genesi il carattere di semplice “mito”.
Questo è il terzo peso e ci si chiede: come si poteva affidare a uomini del genere la revisione del testo sacro? Possono le parole di Gesù essere date in mano a due increduli del genere?


Credevano nell’eresia della “fede universale” in Dio, senza passare per Cristo

Westcott scriveva (nel libro Gospel according to St. John: The Authorisìzed version with Introduction and notes, pag.79-80):
“… molto della forza delle parole della testimonianza di Giovanni appare dipendere dalle due diverse concezioni e forme secondo cui si esercita la fede in Dio”.
Dio è detto “IL PADRE” e “Mio Padre”. Generalmente si potrebbe dire che questi titoli esprimono la relazione originale dell’essere di Dio con l’umanità, in virtù dell’atto della creazione dell’uomo a immagine divina, e solo in un secondo momento più in particolare nella relazione tra Padre e Figlio Incarnato e perciò indirettamente questa relazione vale per ogni uomo in virtù di quella incarnazione.”
In realtà Westcott non credeva nemmeno che Gesù, quando si riferiva al Padre, intendesse proprio il Dio della creazione ma si riferiva in realtà (secondo lui) ad un generico “padre”.
Questo quarto peso fa comprendere il perché di molte storpiature del testo della Parola di Dio che verranno analizzate nei prossimi capitoli.
“Ogni uomo è un Cristo”I due gnostici insegnavano che l’uomo può, in qualche modo, essere divino perché ogni uomo ha in sé una “parte del divino”, ereditata all’atto della creazione.
Inutile ribadire che questa dottrina è uno dei fondamenti più importanti dello gnosticismo e delle dottrine insegnate da Origene. Westcott scriveva (nel libro Gospel according to St. John: The Authorisìzed version with Introduction and notes, pag. 246) 
“… visto da un altro punto di vista, è la rivelazione del DIVINO NELL’UOMO che si è realizzata e manifestata in Cristo.”
Ed ancora, a pag. 70: “… la bugia dell’Anticristo è stata di insegnare che “l’uomo è divino separatamente da Dio in Cristo.”
Significa dire ogni uomo è e può essere “un dio” oppure “il dio di se stesso”. Quinto peso sulle spalle di Westcott e Hort.
Secondo Westcott e Hort, Darwin aveva ragione e la Bibbia tortoCredevano quindi che Dio NON avesse creato il mondo in 6 giorni, né tantomeno gli animali in un giorno, le piante in un giorno e che l’uomo sia stato tratto letteralmente dalla Terra ricevendo la vita da Dio direttamente. Ovviamente nemmeno la donna fu tratta dall’uomo.

Avvicinandosi molto alla visione dei Testimoni di Geova, credevano che lo “spirito” nell’uomo è solo la “vita” in lui e che, una volta morti, esso torna a Dio e non è più parte di noi, così come anche l’anima.

Gli angeli non esistono, e soprattutto Satana non esiste

Come i Sadducei del tempo di Gesù, questi due “materialisti della Bibbia” pensavano che non esistesse nessuna entità spirituale eccetto Dio.
Satana era solo visto come una “potenza in azione”, una sorta di potere che si oppone a Dio ma non originato da una volontà senziente, cioè da Satana.

E di false idee come queste la loro mente era completamente piena.

LA FALSA NEUTRALITA' DELLA COMMISSIONE

Westcott e Hort avevano preparato da tempo gli argomenti della “revisione del Testo”.
Per molti anni avevano messo assieme teorie, concetti e dimostrazioni che avvalorassero la loro tesi già preconfezionata e cioè che i testi della Bibbia erano sbagliati ed il Textus Receptus era profondamente errato perché insegnava dottrine “assurde”, prima fra tutte che Gesù fosse uguale a Dio.
Hort soprattutto odiava il Textus Receptus perché lo riteneva fondato su superstizione e ignoranza e sul lavoro di Erasmo che egli riteneva approssimativo e incerto (cosa assolutamente non vera).
Westcott e Hort volevano a tutti i costi dimostrare “scientificamente” le loro tesi e smentire non solo il Textus Receptus ma anche tutto l’impianto della Parola di Dio, affermando tutte le dottrine gnostiche in cui credevano.


Ovviamente, trattandosi di dottrine gnostiche, Wesctcott e Hort si trovavano in pieno accordo con Origene, Ario ed Eusebio e pertanto misero come base di TUTTO il loro pensiero i testi citati: Vaticanus, Sinaiticus e Alessandrinus; a cui aggiunsero 5 altri testi.
A supporto della loro versione della Bibbia quindi ci sono in totale solo 8 testi… al contrario del Textus Receputus che ne vanta diverse migliaia…

Il piano pertanto era stato da tempo preparato e i due anglicani solo apparentemente chiesero una “neutrale commissione” per la revisione dei testi sacri. La verità però era che la commissione, animata per lo più da onesti intenti, si trovò spiazzata di fronte all’impianto teorico già preparato da Westcott e Hort e ne subì la forte influenza.
 
La commissione era formata da membri di tutte le confessioni religiose, tra cui anche Unitariani (del gruppo che nega la divinità di Gesù); alcuni di loro condividevano le idee dei Testimoni di Geova e altri.

Brooke Foss Westcott (1825-1901) vescovo anglicano di Durham
Fenton John Anthony Hort (1828-1892), studioso biblico e teologo
Joseph Angus (1816-1902), ministro battista ed educatore
Edward Bickersteth (1814-1892), decano di Lichfield
Joseph Williams Blakesley (1808-1885), decano di Lincoln
David Brown (1803-1897), sacerdote, scrittore e professore
John Eadie (1813 o 1814-1876), studioso biblico
Charles John Ellicott (1819-1905), vescovo di Gloucester e Bristol
William Gilson Humphry (1815-1886), sacerdote della Chiesa d’Inghilterra e studioso biblico.
Benjamin Hall Kennedy (1804-1889), preside e studioso di musica classica
William Lee (1815-1883), sacerdote della Chiesa d'Irlanda
Joseph Barber Lightfoot (1828-1889), studioso e vescovo di Durham
William Milligan (1821-1893), ministro della Chiesa di Scozia e studioso biblico
George Moberly (1803-1885), vescovo di Salisbury
William Fiddian Moulton (1835-1898), studioso biblico
Samuel Newth (1821-1898), capo del college
Edwin Palmer (1824-1895), arcidiacono, classicista e professore
Alexander Roberts (1826-1901), studioso biblico
Robert Scott (1811-1887), lessicografo e decano di Rochester
Federico Henry Ambrose Scrivener (1813-1891), studioso biblico
George Vance Smith (circa 1816-1902), ministro unitario (che negava la divinità di Gesù) e studioso biblico
Arthur Penrhyn Stanley (1815-1881), decano di Westminster; figlio di Edward Stanley
Fossa di Richard Chenevix (1807-1886), arcivescovo di Dublino, poeta e filologo della Chiesa d’Irlanda.
Charles John Vaughan (1816-1897), preside e decano di Llandaff.
Charles Wordsworth (1806-1892), vescovo episcopale scozzese di St Andrews, Dunkeld e Dunblane


Alcuni membri del comitato, tra cui Scrivener, un illustre studioso e teologo, si accorsero che le note erano stonate, ma non intervennero a causa del forte carisma esercitato soprattutto da Hort e dal fatto che si trovarono impreparati di fronte ad un lavoro già impostato.


Wilberforce, originariamente chiamato a sedersi nella commissione, visto l’andamento scorretto dei lavori, decise di non partecipare oltre e di non essere annoverato tra i partecipanti.
Sia Wilberforce che Scrivener non protestarono pubblicamente e restarono in silenzio, essendo in netta minoranza, per paura di essere esclusi dagli altri.


Altri invece, essendo apertamente contro le dottrine fondamentali del cristianesimo, erano pienamente in sintonia con Westcott e Hort e furono da questi ultimi richiesti con forza nella commissione. Si riportano due esempi.
Dean Stanley confessò apertamente di credere che il Pentateuco non fosse stato scritto da Mosè e che la Scrittura non venisse affatto dall’ispirazione dello Spirito Santo ma che fosse il frutto dell’uomo (Essays Chiefly on Questions of Church and State from 1850 to 1870, London edizioni Murray, 1884, pp. 329-330).
George Vance Smith dichiarò in più di un’occasione che non avrebbe mai rinnegato il suo credo unitariano secondo cui Gesù Cristo non è l’incarnazione di Dio.


Con queste premesse, quale risultato si sarebbe potuto ottenere se non la genesi di un testo manipolato e assolutamente NON AFFIDABILE quale è quello delle bibbie moderne?


La stessa "Bibbia Riveduta" attualmente in uso in molte chiese evangeliche e protestanti è il risultato del lavoro di modifica (secondo i principi di Westcott e Hort) da parte di una commissione presieduta da Giovanni Luzzi.

Si noti la posa massonica della mano nascosta di uno dei componenti della commissione: l'influenza sui testi sacri che ne derivò è innegabile.